
Tra i più grandi privilegi che un uomo onesto può trovare lungo il cammino articolato della propria vita, vi è senza dubbio, quello di incontrare un Maestro. Di qualsiasi natura, si intenda. Il Maestro, come è chiaro a tutti, è colui che, indicando chiaramente la natura delle cose, ne spiega con chiarezza gli elementi, trasferendo il processo dalla propria alla disponibilità concettuale degli allievi. L’epoca moderna, quella del III millennio, è nota, dalla globalità degli esseri umani, come l’Età della Conoscenza. I media, intesi come strumento che ne permettono la diffusione, sono ormai parte dell’essere umano, consentendo una costante informazione che, grazie ad un aggiornamento istantaneo, permette di considerare l’intero genere umano come un unico globale essere informato. Sir Anthony Giddens, tra i maggiori studiosi del fenomeno della globalizzazione, descrivendo gli effetti della trasformazione del mondo conosciuto, dal locale a glocale, si è ben soffermato sulla fattuale caratteristica che il fenomeno porta con sé: gli effetti di un avvenimento accaduto in una determinata parte, si riverberano all’istante in un’altra parte, diremmo noi, azzerando le varianti spazio-temporali note alla scienza.
L’attuale emergenza Covid ha dimostrato pienamente quanto già ampiamente teorizzato dalla lettura scientifico sociologica ed economica del secolo scorso. La forza dirompente, assimilabile più ad un mix tra la crisi del ‘29 e le paure atomiche, piuttosto che ai conflitti bellici mondiali, ha instaurato istantaneamente un azzeramento di imponenti fortune economiche, sistemi sociali collaudati è messo a dura prova welfare, si pensi al Nord Europa, che si ritenevano comunemente esempi virtuosi e non collassabili. La risposta alla crisi in atto è stata quella che la globalità umana si aspettava da protagonista del III millennio: la tecnologia. La soluzione verrà da essa: le macchine che salvano l’uomo, con buona pace della letteratura occidentale novecentesca e della sua ricerca della umanizzazione della meccanica. Ed il Maestro è stato, tra le prime voci, quella cui si è subito pensato di rivolgersi: ovviamente un maestro del III millennio. Le tecnologie, già avviate con successo in alcune realtà didattiche, hanno saputo raccogliere l’S.O.S. lanciato dalla terra e partecipare alla salvezza del genere umano. Una umanità che si abbandona alla rassegnazione culturale a causa dell’impossibilità di utilizzare gli strumenti tradizionali può essere considerata definitivamente al termine. Il Maestro digitale rappresenta l’unica rassicurazione fattuale in uno tsunami sociale dove le basi reali possono essere ricostruite solamente tramite robuste fondamenta dalle caratteristiche moderne.
La didattica online è tutto questo: la scienza che raggiunge il discente direttamente, senza filtri, superando ogni ostacolo; è la ricetta del piatto unico che il futuro incerto e materialmente ingovernabile ci riserva assicurando i risultati che il mix di un elemento tradizionale, la cultura, con la istantaneità e la robustezza dei mezzi mediatici possono assicurare a chi verrà. Occorre dunque per il per i lawmaker illuminati incentivare quanto più nel prossimo sviluppo l’esplosione della ricerca e della sperimentazione dei mezzi tecnologici, incentivando quanto più la sperimentazione di forme di apprendimento virtuale così assicurando il trasferimento umano della conoscenza. L’orizzonte è già segnato, i suoi contorni appaiono delineati. La scelta per il prossimo sarà non se, ma quanto di quello che ha fatto grande l’uomo moderno, possa essere consegnato al futuro.
Carloalberto Giusti
Presidente Associazione Alumni eCampus